Nei primi decenni del 700, la chitarra aveva perso un pò il suo fascino tra il pubblico, causato da una maggiore attenzione per l'opera teatrale dove la voce era il maggior rappresentante musicale. Nonostante questo cambiamento la chitarra ebbe una rimonta. Lo stile barocco però, visto come vecchio e ormai fuori moda, quello pomposo ricco di particolari andava via via perdendosi lasciando spazio a chitarre sempre più semplici e meno fastose. Pur rimanendo molto simili alla vecchia forma barocca, e conservando alcune tecniche costruttive come la tastiera a filo del piano armonico, i tasti in budello, i cinque cori doppi, alcuni liutai introducevano sulle loro chitarre i tasti in metallo e lo stile delle decorazioni come le rosette non erano più arricchite da intagli in pergamena e legno e gli intarsi in madreperla sulla chitarra diventavano sempre più superflui. Ci furono molti liutai Francesi rilevanti in questo periodo tra cui Jean Baptiste Dehaye noto con il marchio Salomon, Jean Laurent Mast, Josef Benedid. Parigi era uno dei centri più importanti in Europa per la musica e per la costruzione di chitarre. qui sotto una chitarra del liutaio Jean Laurent Mast In Spagna un liutaio rilevante fù Josef Benedid, contemporaneo dei liutai fratelli Pagès, molto apprezzato dal chitarrista compositore Fernando Sor. Benedid Il chitarrista Fernando Sor. Benedid Josef Benedid fu uno dei primi liutai con uno stile più semplice rispetto ai fratelli Pagès ad adottare un incatenatura di rinforzo sotto la tavola armonica in prossimità del ponte. Intorno la fine del 700 in Spagna, l'interesse e l'importanza verso la chitarra cresceva sempre di più affascinando anche gli aristocratici che fino ad allora l'avevano disdegnata. Il mercato attorno a questo strumento cresceva ed i musicisti iniziarono a preferire chitarre a sei corde non più doppie ma singole, con i tasti in metallo. Qui sotto il modello dello spagnolo Josef Benedid In Italia la costruzione della chitarra battente, dopo gli strumenti dei liutai tedeschi Sellas nel 600 avvenne principalmente nel meridione, partendo dal Lazio e Campania e successivamente diffondendosi in Calabria Puglia e Molise. I Fabricatore assieme ai Vinaccia rappresentano la grande tradizione Napoletana nella costruzione di chitarre e mandolini. Qui sotto delle chitarre a sei corde del liutaio Napoletano Giovanni Fabricatore L'utilizzo delle corde in metallo anziché di budello rendevano questi strumenti più squillanti nei canti di musica popolare e per far si che i tasti durassero di più vennero sostituiti con i tasti in metallo. Negli anni a seguire nel meridione la chitarra divenne il simbolo tra i canti popolari, come la tarantella, da indurre, oltre ad artigiani esperti ed impeccabili nel loro lavoro, anche molti dilettanti improvvisati costruttori a creare strumenti di bassa fattura e oltre al fatto che, suonati da chiunque spesso senza particolare tecnica e pretesa accresceva di conseguenza il disinteresse dei musicisti colti. De Bonis sono una dinastia di liutai illustri della regione calabria, attivi ancora oggi nella costruzione di strumenti musicali, e nel 700 erano il punto di riferimento di questa regione.
Nel prossimo appuntamento scopriremo la chitarra romantica del 1800.
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